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Giovanni Valagussa

“Contrasti forti, impressionanti, come anche nella natura di un deserto giallo abitato da camminatori ridotti a scheletrici geroglifici senza direzione. Opere che sono una intelligente riflessione sulle disarmonie, sui confronti stridenti, persino sulle tragedie sotto i riflettori sbiancanti del palcoscenico, sull’inquietudine nascosta dalla necessaria e ostentata efficienza, sempre sul punto di rottura tra apparenza e mistero. Un gioco di equilibrio cui ormai siamo purtroppo abituati e che a volte diventa pericoloso”.

 

Giovanni Valagussa

Simone Fappanni

“L’arte di Oprandi si contraddistingue per una sperimentazione profonda che nella preziosità dei colori ad acqua procede secondo dinamiche intense e palpitanti entro le quali si fondono, con bella apertura immaginativa, come dimostrano le opere selezionate per questa personale, notazioni biografiche ed elementi estetici. Un connubio, questo, che si nutre di una pigmentazione ariosa e da tematiche che rivelano una ricerca costante, mai esausta, in seno alla quale la pittrice bergamasca trova le ragioni più profonde del suo comporre. Questa personale consegna quindi una pagina importante di una creativa che, nel corso degli anni, ha saputo dare vita a una precisa notazione stilistica immediatamente individuabile”.

Orietta Pinessi

“Un rapporto intimo con la nostra città così come con gli affascinanti panorami dei monti e dei laghi prealpini, ella ne ‘parla’ con la sua arte schietta, diretta, che rifiuta l’intrico e il sofisma e intrattiene con la realtà rapporti di un’evidenza e chiarezza lampanti. Un dipingere fatto di levità di scioltezza, di definita enunciazione figurale. Serenella non è una narratrice obiettiva, si lascia coinvolgere, sembra voler cogliere i pochi brandelli di pace e serenità che la vita offre per renderli eterni in una memoria concreta quanto un quadro”.

Giorgio Rota

“La pittrice, che si esprime nelle opere con levità di tocco e una proprietà cromatica che fanno chiamante intendere come il suo ‘fare arte’ nasca da profonde ed a volte, inconfessate esigenze dell’anima, anelante al bosco fatato dove freschi  e deliziosi fiori di campo profumano della vera vita, sorridono, ti amano, ti accarezzano e prendono per mano le nostre pene per trasformarle in tante stelle di purezza e d’amore, ci offre una mirabile interpretazione delle aspirazioni dell’essere umano”.

Gianni Baracchetti ed Elisa Monti

“E’ una sensibilità, la sua, che si muove sospesa fra tradizione e sperimentazione, fra lirismo e meditazione concettuale, alternando tematiche e accorgimenti tecnici diversi in un trascorrere mobilissimo di espressioni cromatiche, che variano dal simbolo alla metafora, dalla visione onirica alla microstoria impressa nella memoria.”