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  • Prossima Mostra
    14 Giugno 2025

“Percorsi” a Martinengo

La pittrice Serenella Oprandi dal 14 al 22 giugno 2025, presenta a Martinengo l’esposizione “Percorsi”.

La mostra rappresenta una retrospettiva dell’artista, a partire suoi studi giovanili e i primi lavori, per arrivare alla  produzione più attuale, passando per le varie fasi artistiche, con opere tratte dalle principali esposizioni tematiche che hanno caratterizzato larga parte della sua produzione.

Non mancano alcune opere esposte per la prima volta, con una speciale sezione dedicata a Enrico Rastelli e una che raccoglie i lavori dedicati alla “Patafisica” alla quale sarà dedicato un apposito spettacolo.

L’occasione è unica per ripercorrere il percorso artistico dalla pittrice bergamasca.

L’iniziativa è organizzata dalla Biblioteca di Martinengo.

 

Sala Espositiva del Filandone in via Allegreni 37 Martinengo (Bg)

 

Orari di apertura:

da martedì a domenica 10-12 e 15-18

 

Programma:

Sabato 14 giugno ore 17: Inaugurazione

Sabato 21 giugno ore 21: “Patatrekk” Passeggiata artistica nell’universo patafisico con Danielita Frigeni, Marco Boffa e Nicola Iannaccio. Introduce Chiara Medolago.

Ingresso libero.

 

Per informazioni

Biblioteca di Martinengo: 0363 9860260 / biblioteca@comune.martinengo.bg.it

 

Serenella Oprandi: 3472335458 / www.serenella-oprandi.com

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Vuoto

DICONO DI LEI

“E’ una sensibilità, la sua, che si muove sospesa fra tradizione e sperimentazione, fra lirismo e meditazione concettuale, alternando tematiche e accorgimenti tecnici diversi in un trascorrere mobilissimo di espressioni cromatiche, che variano dal simbolo alla metafora, dalla visione onirica alla microstoria impressa nella memoria.”

Vuoto

DICONO DI LEI

“La pittrice, che si esprime nelle opere con levità di tocco e una proprietà cromatica che fanno chiamante intendere come il suo ‘fare arte’ nasca da profonde ed a volte, inconfessate esigenze dell’anima, anelante al bosco fatato dove freschi  e deliziosi fiori di campo profumano della vera vita, sorridono, ti amano, ti accarezzano e prendono per mano le nostre pene per trasformarle in tante stelle di purezza e d’amore, ci offre una mirabile interpretazione delle aspirazioni dell’essere umano”.

Vuoto

DICONO DI LEI

“Un rapporto intimo con la nostra città così come con gli affascinanti panorami dei monti e dei laghi prealpini, ella ne ‘parla’ con la sua arte schietta, diretta, che rifiuta l’intrico e il sofisma e intrattiene con la realtà rapporti di un’evidenza e chiarezza lampanti. Un dipingere fatto di levità di scioltezza, di definita enunciazione figurale. Serenella non è una narratrice obiettiva, si lascia coinvolgere, sembra voler cogliere i pochi brandelli di pace e serenità che la vita offre per renderli eterni in una memoria concreta quanto un quadro”.

Vuoto

DICONO DI LEI

“L’arte di Oprandi si contraddistingue per una sperimentazione profonda che nella preziosità dei colori ad acqua procede secondo dinamiche intense e palpitanti entro le quali si fondono, con bella apertura immaginativa, come dimostrano le opere selezionate per questa personale, notazioni biografiche ed elementi estetici. Un connubio, questo, che si nutre di una pigmentazione ariosa e da tematiche che rivelano una ricerca costante, mai esausta, in seno alla quale la pittrice bergamasca trova le ragioni più profonde del suo comporre. Questa personale consegna quindi una pagina importante di una creativa che, nel corso degli anni, ha saputo dare vita a una precisa notazione stilistica immediatamente individuabile”.

Vuoto

DICONO DI LEI

“Contrasti forti, impressionanti, come anche nella natura di un deserto giallo abitato da camminatori ridotti a scheletrici geroglifici senza direzione. Opere che sono una intelligente riflessione sulle disarmonie, sui confronti stridenti, persino sulle tragedie sotto i riflettori sbiancanti del palcoscenico, sull’inquietudine nascosta dalla necessaria e ostentata efficienza, sempre sul punto di rottura tra apparenza e mistero. Un gioco di equilibrio cui ormai siamo purtroppo abituati e che a volte diventa pericoloso”.

 

Giovanni Valagussa